21.6.15

To fall (in love)

Gli inglesi occhio lungo
dicono
innamorarsi
dicono
cadere in amore
dicono
cadere
buttarcisi dentro come da una scogliera in mare,
magari di notte, quando l'acqua è un'informe massa nera
niente di più emozionante
endorfina noradrenalina
niente di più terrificante
o incosciente
e anche se l'acqua è di per sé incolore
e in pieno giorno è illuminata dai raggi solari
riflette il cielo, la luce
lo specchio dell'acqua, si dice
il fondale non si riesce a vedere
a meno che non ci sia dentro
col muso a pochi centimetri dalla sabbia
dalle rocce, dalla fauna marina
non sai mai cosa possa esserci sotto
sul fondale
prima di tuffarti
non sai mai se e quanto male possa procurarti
e poi è tutta una questione
di sapersi tuffare
sbagli a mettere i piedi, la pancia, la testa
e sei morto
ora sto esagerando
magari basteranno dei punti di sutura
magari ti ammacchi un po’ gli organi interni
magari vieni fuori dall'acqua fingendoti eroe
va tutto bene, dici, è stato meraviglioso
e in effetti è così che va il più delle volte
fai l'eroe, oppure piangi, ti curi le ferite
ma una volta passato il dolore, lo dimentichi
come sei stupido, cervello, a volte
come sei saggio
e l'unica cosa che riesci a ricordare è
l'emozione rigenerante dell'acqua sulla pelle
dello schianto sullo specchio del mare
l'entusiasmo di quei secondi tra il decollo e l'atterraggio
quando i piedi lasciano la terra e restano sospesi per aria
in fondo il limite tra cadere e volare
è sottile, è solo un fatto di forza gravitazionale
o di costituzione
e allora torni indietro,
ti arrampichi un po’ a fatica
sulla stessa scogliera
chiudi gli occhi
e senza sapere se e quanto male ti farai
come sei stupido, cervello, a volte
come sei saggio
ti tuffi di nuovo.

19.6.15

And with pleasure could drown with my dearie

Oh madonna
quando ti sento scivolare mi prende il panico
“mi prende” nel senso che mi afferra e mi strattona
e mi porta via in posti che non imparo mai a conoscere
mi cinge i fianchi, mi tira per i polsi
mi trascina via, mi risucchia come un vortice
e io provo invano a dimenarmi
e non mi libero più
se non sentendo la tua voce come un'eco lontana
le onde sonore arrivano ai padiglioni auricolari
e solo a queste riesco ad aggrapparmi
annaspo come gli annegati, respiro il respirabile
la tua voce mi arriva come le canzoni che le madri
le madri che non perdono mai la speranza
che sono le ultime a morire
fanno ascoltare ai figli in coma
e su una sedia scomodissima ai piedi dei letti di ospedale
aspettano che il corpo inerme reagisca
che gli occhi si aprano, che la musica funzioni
e ci sono volte in cui la musica funziona
e gli occhi si aprono e le dita delle mani
fanno dei movimenti impercettibili
e le madri sopravvivono e i figli resuscitano
così resuscito anch'io
dopo che il panico ha vinto su di me
dopo che la tua voce ha balbettato qualcosa di incomprensibile
dopo che nella tua voce balbettante ho sentito
aggrappati
solo così resuscito anch'io.

Ti ricordi i Malavoglia

Scriviamolo noi un ciclo dei vinti, noi che non abbiamo neanche la provvidenza a salvarci, ti ricordi la barca, i lupini. Noi non abbiamo nemmeno la barca. E a fanculo i Malavoglia e Verga, a fanculo Manzoni e Petrarca.
Facciamolo noi un ciclo dei vinti, noi che proprio di vincere non se ne parla quasi mai. Compriamoci una barca e chiamiamola “eternità”, chiamiamola “anime salve”, chiamiamola “senza-dio” o “ci siamo rotti il cazzo di affondare“, perlomeno compriamoci una barca, e scriviamoci sopra un ciclo dei vinti, ma di quelli veri.

Decontestualizzati

Tesoro mi si è rotto il ventre, il petto stringe, la gola è chiusa, e poi la nausea, tesoro, mi si stringe l'intestino, mi si scioglie il ventre, e ho addosso un peso sconosciuto.

“I can’t understand, no, I can’t understand, how life goes on the way it does”

Il mio corpo si ribella a me, la mia carne mi tradisce, e non è una metafora sociale quando dico che il cane ha ucciso il gatto, mi hai detto che è la natura, così abbiamo fatto un rito funebre perché la sua bara di plastica ci mettesse un po’ di più a biodegradarsi.

“And these hands could’ve moved mountains”

Adesso vedo questa diga (esplodere o implodere?) e un labirinto, capovolte all’ultima pagina troveremo le soluzioni (da leggere appesi e fuori dal mondo).

“Oh, to wear the light through endless nights”

È così che funzioniamo: decontestualizzati, circondati da nient'altro che le nostre parole. È  così che non andiamo in corto circuito.
Adesso la stanza è piena di silenzio.
E noi, noi non siamo gli alberi, ma forse sì (perché guardiamo in su).

15.06.15

Sistema circolatorio

quando mi stai così vicino
l'ossigeno che inspiri
l'anidride carbonica che espiri
che ti passano nel sangue
che i tuoi globuli rossi trasportano
ai piedi ai polmoni al cervello
su e giù per il tuo corpo
circolo arterioso
in ogni angolo dei tuoi organi
dentro le tue vene
circolo venoso
dalle narici ai polmoni al cuore alla bocca
la gabbia toracica i muscoli intercostali
faringe laringe trachea
le dita dei piedi delle mani
completamente ossigenate
i tuoi polmoni purificati
il tuo cervello nutrito
le contrazioni ventricolari
quando mi stai così vicino
dalle narici al cuore alla bocca a me
il tuo ossigeno ai miei globuli rossi
dalle dita delle tue mani alla mia bocca
dal ventricolo destro del tuo cuore
al ventricolo sinistro del mio
circolo venoso
dai tuoi polmoni al mio cervello
faringe laringe trachea
su e giù per il mio corpo
circolo arterioso
l’ossigeno che inspiri
l’anidride carbonica che espiri
dalle narici al cuore alla bocca a me
6.06.15

2.6.15

Glucosio

Cos'è questo clamore?
Mi guardo la punta delle dita.
Morsi profondi.
Cos'è questo candore?

I can survive

Messaggi cifrati
e un desiderio di obiettività
puttana ingenua
(se le due cose possono coesistere)
Dove sono gli sguardi oggettivi?
Vedo solo percezioni distorte,
e vorrei poter dire innocenza
e vorrei saper parlare di aldilà.
Applausi.
E adesso immagina che io sia cielo
come se piovessi
applausi scroscianti
sguardi sfocati
croce e delizia.

but there’s fire in our dreams

Ci sono così tante cose che diciamo
e che non sappiamo
alcune le abbiamo sentite passare
ma ci sono così tante cose che diciamo
e che non pensiamo
il sistema nervoso si dissocia dalle corde vocali
semplicemente se ne va
ma dove va
e che lingua parla.

Chissà se il glucosio basterà
ad elaborare un altro volo
tutta questione di ruoli e definizioni
di non-essere
oppure inglobare l'assoluto, o andarci vicino
o forse niente.
Chissà se il glucosio servirà
per guardare in faccia le eclissi solari.
La voluttà di tutti i sensi e il nutrimento
i bisogni primari e la gerarchia di Maslow.

tear a kiss into a lie of bliss

Voglio
occhi super partes
sogni realizzabili
notti insonni
sete implacabile
astronavi
acque dolci
milioni di specchi.

Voglio
fotografarti l'anima
registrare i tuoi potenziali elettrici
auscultarti il cuore.

“seen some things had tiny wings but tore some light in everything, amen!

L’immenso sui biglietti e i palloncini di giovedì (le candele le playlist gli incensi le foto le parole senza fine De André al cinema i luoghi storici noi)

Quanti altri modi ho per contenere questo amore? Perché poi dovrei contenerlo? Sento i fuochi artificiali e questo eterno tribolare tra il bene e il male e non posso che arrendermi alla meraviglia, a questa spaventosa immensità. Terrificante opprimente sconosciuta incomprensibile rigenerante vitale meraviglia.
Passo da un momento storico all'altro come si saltano le pozzanghere, ciò che cambia è la tua presenza, è la tua assenza, e i colori che porti addosso e che spargi come polline nell'aria che inspiro ed espiro innescando chissà quale circolo infinito.
E tu dici che forse finirai le parole, ma sai bene che quando avremo finito quelle esistenti ce ne inventeremo delle nuove, e poi ricominceremo da capo e poi magari finiremo per creare un'altra lingua da usare nelle occasioni speciali, come ieri e come tutti gli anniversari giornalieri, è una continua festa di noi.
Apri la porta e sei l'apparizione di tutti i santi insieme, come faccio a contenere l'estasi? Perché poi dovrei contenerla?
29/05/15