Oggi ti ho detto che sarebbe stata una giornata bellissima, l’ho passata
a vivere le vite degli altri. Ma anche le morti, le resurrezioni, i
colpi di scena e le reazioni del tutto prevedibili.
I pianti isterici, la voglia di cambiare e l’impossibilità di farlo.
Sto
qui a spiegarti cosa significa regolare le proprie emozioni, o la
differenza tra il desiderio di avere una vita sociale e avercela
veramente, e intanto c’è qualcosa che mi bolle dentro il sangue, un
cielo coperto di nuvole, che non ci sono tracce di cianosi e tu dici che
non sembra che stia piovendo.
Passo la notte a creare conversazioni
mai avvenute e riesumarne altre, per non diventare pennarelli scarichi,
come la musica che non ascolto, come i parenti persi nel mondo.
Oggi mi guardo intorno e non ci vedo niente di nuovo.
Dimmi qualcosa che non so.
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