24.10.13

Metempsicosi

Quando i nostri cuori tornarono nei cieli tu mi dicevi “ce l’abbiamo fatta”, mi dicevi “guarda, le nostre anime volteggiano e i pianeti collidono e le foreste si incendiano”.
I fiori ti crescevano sul volto, mi accarezzavi i capelli, sembravi un guerriero medievale e un naufrago. Trasalivi quando mi parlavi della metempsicosi, ti scomponevi e fremevi spiegandomi come noi due esistiamo da sempre e da sempre e per sempre ci amiamo. Così le opere di Picasso non sono che ulteriori dimostrazioni scientifiche a nostro favore, si aggiungono alle innumerevoli prove e testimonianze che abbiamo accumulato nel tempo.
Come se fossero necessarie.
E poi i rumori stridenti nei timpani, implorano pietà, i treni deragliano, le donne si coprono gli occhi e si caricano di esplosivi.
È così che funziona la reminiscenza platonica: ti guardo e perdo consistenza. Ti guardo e sono dentro di te, che mi avvolgi come citoplasma e mi fai orbitare nei Per sempre e nei Mai.
Adesso imprimo i tuoi tratti somatici sulle retine per non sentirti lontano quando i diritti e i doveri prevalgono sulla volontà.
Adesso hai monopolizzato i miei potenziali d’azione dando loro i tuoi nomi e mi scorri dentro come gli elettroni che ci circumnavigano quando siamo insieme.
Mentre la luna decresce, tu mi fiuti come le bestie feroci fiutano le loro prede, mi guardi con occhi di lupo, mi rivesti di graffi, di fiori, di ferite e di altri segni d’amore.

1 commento:

  1. Ti fiuto come le bestie feroci fiutano le loro prede o i loro cuccioli.
    Perché sei la mia cucciola violacea e cinetica, sei la volontà della nongravità, la mia gioia interstellare e ipergalattica.
    Che ci cresceranno sulla faccia i fiori e gli alberi e quando spariranno li tatueremo per non dimenticarli, o ci faremo tante foto per trasferirli nei nostri collage di arte amorosa.
    E ce l'abbiamo fatta, e tra qualche ora sarà un pezzo in più, un tassello che non causerà nessun effetto domino.
    E spalancavamo gli occhi per guardarci, e spalancavamo le bocche per parlarci e dirci quanto siamo destino pop, quanto siamo teneramente introversi posizionati nel verso giusto.
    Mentre i tuoi scritti mi fanno sempre sentire un personaggio di una favola daidaista, di una favola che non è più una favola ma la nostra stessa esistenza.
    <3

    RispondiElimina