Adesso credo di essere un repellente. Di avere una qualche malattia
contagiosa. Di allontanare la razza umana con il mio solo esserci.
Il nostro meraviglioso autismo fai da te.
Vorrei
parlarti per ore dei miei drammi familiari, delle mie felicità.
Continuerei a narrarti per secoli le epiche avventure di una vita
inutile qualunque.
La poetica che ci distingue gli uni dagli altri.
Ma
ci sono impegni lavorativi che vanno rispettati, e oggi non sono che un
numero, un prodotto in scadenza. Da consumarsi preferibilmente entro la
fine del mese.
Adesso la mia vita sociale ce l’hai in mano, la stai
stringendo talmente forte da farla sanguinare, la riduci in pezzi.
Prestami un po’ del tuo disinteresse, del tuo gelo, regalami un po’ di
sociopatia.
Mi do un ultimatum. Parla ora o taci per sempre.
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