21.2.10

Signora morte e le sue creature

Voce offuscata dal rantolo eterno
Di te sussurrai e mi scovasti,
D'un tratto una nenia al mio cuor mormorasti
Stringendomi al grembo materno.

Interruppi il cammino di questa mia sorte
Sorpreso da tanta ironia
Di chi mai conobbe la sua malattia
E in segreto invocava la morte.

E il vento che fugge e carezza la terra
All'ombra di un lieto sconforto,
Al ciel sospirava che il vivo ed il morto
Combattono la stessa guerra.

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