21.2.10

Sguardi sintentici

Il sublime dei tuoi decadenti
conflitti interiori dispersi
illegalmente negli ambienti
malfamati del tuo ego.
Biascicare un fervido Alleluja
per poi guardarsi esplodere
con pessimi parametri
di svolgimento.
Sorprendersi insieme
in perlustrazioni ambigue
di recondite ambizioni
e sperare in un'apocalisse
dei tuoi sensi arrugginiti.
Giocavamo a nascondino
con le asce in mano
per sentirci al sicuro.
Quando Quasimodo si impiccò
alle fedelissime campane
e suonarono a festa
all'unisono in un corpo storpio
e cento anime evaporate.
Abortendo idee miscredenti
senza titoli identificati
immedesimarsi in sonate
e in assordanti sinfonie
per non sentire gli spari.
Le tue caustiche giornate
e sguardi sintetici all'asta.

Ricorda, Signore, questi servi disobbedienti alle leggi del branco.
Non dimenticare il loro volto, che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti.

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