21.2.15

Flusso #2

Mille anni al mondo, mille ancora
dodici stagioni venticinque inverni
per ricordarci di noi
per seppellirci sotto montagne
di procrastinazioni e sforzi
dolcezza e miseria
in immaginazioni incomplete
nebbia e astrazione
congelami i polmoni falli tuoi
resta con chi ti abbaglia
tenta la via di fuga dal carcere speciale
le tue membra in fiamme
il tuo sterno di mille colori, mille ancora
centoventi attimi dodici vite
contali uno per uno
con gli occhi di bambino
le dita all’insù
per quello che possiamo saperne
sarebbe imbarazzante continuare a pregare
sarebbe ridicolo torcersi ancora
come formiche a cui davi fuoco quando
il tuo volto era ricoperto di lentiggini
trentaquattro morsi
adesso conosci esattamente le parole
non resta che farne un’attenta analisi
forse soltanto incorniciarle
macchie d’oro attorno
ti piacciono le distorsioni
che hanno sempre il significato di
non so chi sono
non voglio guardare
vedo ma coprimi gli occhi
identità in vendita
chiamale detenute così sanno chi comanda
istinti profetici
così si compongono canzoni millenarie
così si trasmettono sinfonie
nell’acqua nelle onde magnetiche
piccole eredità della specie
sessantasette sguardi
testamento biologico stampato su carta da parati
per avvolgere ogni singolo millimetro di sole
centoquindici antinfiammatori
per spegnere gli incendi
e preservarci dall’estinzione

la tua voce risuona nel tempo
nei campi di grano appassiti
nel germe del solitario perdono
tuo
per sempre
piccolo raggio infettivo 
25/01/15

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