17.11.14

Secondo principio della termodinamica

Gli errori di stanotte appartengono al secondo principio della termodinamica.
Come non ammettere a me stessa che tanto fumerò, e compiacermi dell’inattesa resurrezione cerebrale da un’atrofia passata quasi inosservata e lasciare che i polmoni, comunque, collassino.
O buttarsi a capofitto in sentimenti che un momento pensi che siano l’unica strada percorribile e il momento dopo la sola cosa a cui riesci a somigliare è il meccanismo dell’arco riflesso. Poi di nuovo, da capo, ad infinitum.
O pensare di aver raggiunto un livello adeguato di stabilità, uno stato di quiete o di qualcosa di illusoriamente simile, ma poi di nuovo, da capo, ad infinitum.
Allora confrontiamo i nostri calendari e nessuno di loro segna il giorno esatto, anche il fuso orario appartiene ad altre coordinate, solo perché non c’è più casa, e non so liberarmi dall’ermetismo, e nelle tribù autoctone ho visto te.
Seguirò questo migrare.
Seguirò questa corrente di ali.
17/11/14 (oggi)

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