29.4.15

Rotaie

Non bisognerebbe mai separare i gemelli
è un'azione crudele, contro natura
un dolore sempre rinnovato
un Prometeo del ventunesimo secolo
con il fegato che ogni notte cresce e ogni giorno viene divorato
ogni notte una nuova illusione e ogni giorno un nuovo lutto
e io ho i dolori dell'orfana
ho i dolori della vedova
ho i dolori delle ovaie che mi si frantumano nel ventre
e ho i dolori del cuore che mi si frantuma nel petto
a cadenza mensile o qualcosa di molto simile.
E non vedo perché non debba versare oceani di lacrime
ed esser forte e imperturbabile, sorridere a mia madre e dire
tanto tornerà
perché poi
tanto se ne andrà.
Eravamo delle rotaie
una accanto all'altra sempre
solo così funzionavamo
e ora cosa siamo
un treno deragliato
mi hai lasciata indietro
e forse ho il sacrosanto diritto di avere un milione di paure
ho il fottuto diritto di sentirmi lacerare
e non dovermi nascondere e non dovermene vergognare
e chi se non un povero relitto senza funzione
senza significato
ha il diritto di compiangersi e di lasciarsi annegare
di farsi travolgere da turbe mentali e chissà quante paranoie
un'insicurezza invalidante
perché se la famiglia è il nido la casa la sicurezza
l'amore avvolgente il bozzolo la protezione
allora perché ve ne siete andati tutti?
Perché se anche alla famiglia non ci si può affidare
allora a cosa dovrò credere?
Ma soprattutto chi più dei gemelli dovrebbe stare insieme?
Noi che da piccole bambine psicopatiche forse un po’ traumatizzate
ci giuravamo che saremmo morte insieme, come quando siamo nate
e non ci saremmo mai lasciate
ché una vita senza te è peggio che essere mutilati
e non posso neanche dirti “non riesco a sopportare più questa agonia”
“adesso è finita, ognuno ha la sua vita”
“ricominciamo”
perché sei la mia carne, il mio sangue, il mio dna
se solo potessi separarmi da me
e penso ancora che ad andarsene sia stata la gemella sbagliata
penso ancora che, fossi stata io, avrei portato il mio silenzio con me
e la mia angoscia e la mia fragilità
questa casa sarebbe stata meno vuota se a popolarla fossi stata tu
e allora dico grazie al cazzo
è già un miracolo che sto così.

11/04/15

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