14.1.15

Ricorsi storici (i fantasmi del passato)

A me scrivere cose sui buoni propositi dell’anno nuovo è sempre sembrato stupido. Oggi mi sento esattamente come ieri, e ieri mi sentivo esattamente come due giorni fa. Allora dico che il numero 5 in “2015” sembra carino, per una questione grafica più che altro.
Penso a quando andavo a scuola e dovevo prenderci l’abitudine a scrivere correttamente la data i primi giorni. Mi piaceva tantissimo quest’ondata di novità.
Penso a quanto facesse la differenza prima, avere 7, 8, 9, 10 anni.
Poi penso al 2005, che è stato l’anno che ha determinato maggiormente quello che oggi sono. L’anno che ha cambiato tutto, l’anno che mi ha portata qui, adesso, esattamente come sono ora. Volete sapere chi è Maria Giovanna? Chiedetele chi è stata nel 2005. Chiedetele cosa l’ha fatta diventare.
Sono passati dieci anni, cazzo, dieci anni, e da quei mesi sono cambiate un sacco di cose, ma alcune sono rimaste invariate, altre ne sono conseguenze dirette.
Oggi mi sento un po’ come nel 2005: una vita stravolta da decisioni che non so prendere e cose più grandi di me che non so affrontare. Ma nel 2015, con dieci anni in più, voglio credere di avere abbastanza forza da poter applicare tutto quello che ho imparato nel frattempo, compresa la possibilità di non considerare così stupida la cosa dei buoni propositi dell’anno nuovo. Forse è vero che si può migliorare. Forse è vero che i momenti come questi sono tanto grandi quanto importanti per riuscire a combinare qualcosa di buono per la propria vita.
Oggi voglio credere che fra dieci anni penserò a oggi, a questo preciso momento, non più al 2005, e dirò a me stessa: porca troia, Maria Giovanna, ce l’hai fatta.


2/01/15

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