20.1.11

Brief an den Vater

Mi chiami solo per dirmi che sta morendo qualcuno e probabilmente stai morendo anche tu. Per sentirti parte di qualcosa. Per non dimenticare le tue gesta ipotetiche e i tuoi sforzi sovrumani, per sentirti appena uomo. Appena vivo. Ci evitiamo il più possibile per mantenere un equilibrio familiare e fisico ma soprattutto psichico, adeguatamente stabile. Oppure mi dici che non hai tempo e che comunque ci sentiamo domani. E immagino di doverti dedicare i tuoni e i fulmini e i miei temporali ma è tutto piatto come gli elettrocardiogrammi negli istanti immediatamente successivi al decesso. E i nostri termini burocratici per sentirci più vicini. Per sentirti. Il fango e l'alta marea e gli alberi in fumo e le cantanti degli anni venti tuttora in bianco e nero. Le tue preghiere implicite e la competizione tipica dei figli che non sempre sono opportuni. Virgilio continua a farmi piangere.
Ci addobberemo tanto da renderci irriconoscibili e solo dopo mi abbraccerai. Con tutte le peggiori volontà.

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